1. |
Caduto
03:02
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E sono caduto ed ho pensato
che ero sbagliato ad essere sincero
a stare chiuso solo in case aperte in me
mi sembrava tutto troppo grande
per essere amato fino in fondo
per essere nascosto in cuori piccoli
e sono caduto ed ho sperato
di esser salvato da tutto il mio bisogno
di non rimanere più solo e leso
mi sono distratto senza occhi
e ai miei rintocchi del cuore ho perso amore
facendo a pezzi i miei sorrisi fragili
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2. |
Ammenda
03:08
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Sono diverso, sono immaturo
son sepolto da torri di fumo
sono oscurato da un torrido amore
son pernicioso, sono un odioso
scaldo di lacrime un letto pietoso
sono abbagliato da un cieco rancore
incatenatemi dentro una gabbia
non lo vedete che sono un villano?
sono un malato, un dolce perdente
nutro di nero quello che ho di mente
schiavo di un vezzo orrido e sporco
sono la carne malata di un sorcio
sono distante dal cielo e dal mare
sono disposto solo a rinunciare
guancia nervosa, truce cipiglio
son la vertigine di uno sbadiglio
sono inchiodato da un sordo terrore
son timoroso, sono un penoso
sazio di inutile il mio circo ombroso
sono la spalla alla mia menzogna
ricompitatemi tutte le leggi
non lo vedete che son dissidente?
sono sbagliato non sono abbastanza
guardo intesito le mie debolezze
il ciambellano di un trono esiziale
il mio esercizio è quello di star male
sono vicino ad un margine amaro
della mestizia son depositario
depositario, ammenda
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3. |
Prosopografie
02:15
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Mi sento chiuso in allucinazioni
così piccole che potrei fargli male
così piccole che mi posson far bene
respirandomi, levigandomi
e più mi respiro più assomiglio al mio profilo
fatto di smorfiette, gesti démodé
di carezze e di fossette di luce
asciugo braccia, occhi e faccia
dita, trecce e tutto ciò che ho da scaldare
io mi suono, stendo e muovo nel mio altare
di poesie naïf o di attimi
e nei miei sorrisi senz’affetto a tutti resi
porto stanco limiti appesi ai perché
verso ciò che spesso chiamano l’osé
prosopografie
posso scavare in tutte le mie mani
per raccogliervi carezze e cortesie
così grandi da frustrarmi le manie
dei miei doni in più, cuori senza tu
e nel mio prospetto c’è rimasto del rispetto
ma le piaghe sono acidissime
e le redini si sciolgono da sé
illuminato dentro un sole
che nel ghiaccio dei miei occhi ha la sua schiena
che ha le spalle ricoperte di una pena
impalpabile, detestabile
e con la prudenza di chi acquista la decenza
tra le pagine di una malinconia
nella pelle affondo la mia fantasia
prosopografie
mi nascondo sotto ai miei lineamenti
questioni caprine di necessità
fiele in me, piume in me
e nell’amore scene a sé senza me
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4. |
Santa Sala
04:19
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La tua mente si è un po’ sdrucita
e ti ha lasciato due labbra secche
e occhi speciali per vedere poesie
che chi sta bene non vede mai
Santa Sala, a Santa Sala, Santa Sala
sabbia che suona cadendo piano
da una tua melodia
questa voce si è illuminata
in un sorriso che vale poco
ed è la figlia del tuo unico figlio
sbocciato dalla fantasia
Santa Sala, a Santa Sala, Santa Sala
Santa Sala, a Santa Sala
Santa Sala, a Santa Sala
dalla sua bocca non esce più
la voce calda che avevi tu
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5. |
Tattile
02:59
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Le labbra si mordono piano le mie ferite
le guance si tendono carne per sorridere
le dita si aprono in chiome ed io mi sto perdendo
le mani si allungano al cuore che si sta piegando
mi sta piegando
mi sta piegando
mi sto piegando
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6. |
Novizio
01:47
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Ho creduto di farcela
arrampicandomi lungo il mio petto
puntellando nozioni
su quelle ferite che mi eran difetto
mi pensavo arrivato là
dove non ero che solo all’inizio
di un cammino complesso cui io ero novizio
poi ho cercato di spremere
tutte le cose che avevo da fare
dipingendo saluti
su mani che non ricordavo d’avere
e mi sentivo ingannato
da tutti quei sogni a mia volta traditi
e lasciati sfiorire in pensieri abusati
alla fine ho tentato di dire ciò che pensavo
trascinando nel vuoto certezze che diradavo
e mi vedevo rivivere tutte le vite che non ho vissuto
imitando passioni e parole vietate
mi pensavo arrivato là
dove non ero che solo all’inizio
di un cammino complesso cui io ero novizio
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7. |
Oggi Hanno Vinto Loro
03:34
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Oggi hanno vinto loro
e non sono uscite parole
dalle tue labbra disegnate nel sole
si son fabbricati un trono
e ti hanno sorriso
prima di baciare il tuo viso
oggi hanno vinto loro
e stavi accarezzando il fianco
del tuo sogno vestito di bianco
oggi hanno vinto loro
e non sono uscite parole
dalle tue labbra disegnate nel sole
sto vivendo la tua grazia
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8. |
Ottima
03:34
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Non voglio restare una vita a sudare disteso su campi di niente
ho scavato nel sole per dare un colore ed un senso alle mie ombre
ho bisogno di essere il più redivivo di tutti quelli che conosco
e mischiare la gioia con quello che non oso più
il futuro è passato davanti agli errori spremuti e velati
confondendo ottimismi con rigidi dogmi e ventri beati
si potrebbe anche dire che sono viziato da troppe vicende
ma il mio senso lo voglio inventare lontano da qua
no, non voglio sprecare la vita a dosare miraggi passioni dispetti
inquinando parole con sciabole amare ed amori perduti per vette
che non posso raggiungere neanche se vivo recluso in un cesto
imparando a smarrire i talenti dell’ingenuità
mi potevo raccogliere sul marciapiedi di un era di pace
sotto l’arcobaleno nel giorno sereno di una cicatrice
quasi fossi la buccia di un sole caduta sui miei sentimenti
ora spruzzo la vita sul viso della volontà
ottima
non voglio restare una vita a sudare disteso su campi di niente
ho scavato nel sole per dare un colore ed un senso alle mie ombre
ho bisogno di essere il più redivivo di tutti quelli che conosco
e mischiare la gioia con quello che non oso più
no!
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9. |
Vado a Canossa
03:23
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Io non sono poi tanto sveglio
povero sciocco, sporco di arroganza
sbandiero a stento la mia stolta presenza
in questa casa, malata di bellezza
di dolci amori che fieri fanno breccia
tra le pareti che turbano i profumi
dei miei ricordi che mai sono in disuso
e mi rivedo ferito in questo specchio
drenare gioia dal mio secchio
io non sono che un dolce tordo
pilota cieco con le ali di ferite
dal volo scarno in bottiglie di carne
che ha perso tutto, la spada ed il suo lutto
che taglia i rami che portavano il frutto
e graffia graffia la gola tra le mani
e sta a lagnare di quanto siamo umani
mettendo all’indice il suo vivere male
in posizione orizzontale
io non sono poi tanto ardito
ricco di niente, lido di fiacchezza
avvezzo ai torti che computo in stanchezza
in questo borgo melenso e capriccioso
vado a Canossa con uomini penosi
che son le facce di tutte le monete
che ho nelle borse degli occhi e della sete
e mi ritrovo feroce in questo fosso
come un cane senza l’osso
io non sono che un petulante
sono intristito dal non essere felice
aduso a tutto tranne che a un po’ di pace
sotto una benda che ho posata sul costato
ho tutto il vuoto da recidere al passato
che mi ha colpito mentre già mi consolavo
di tutti i sogni che affogavo nel mio lago
e adesso piango un bacio che ne vale un’oncia
del mio amore trafitto a lance
vado a Canossa, vado a Canossa
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10. |
La Differenza
02:43
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Voi non capirete mai
però io capisco e sto male
voi non lo vivrete mai
però io lo vivo e non so
giudicare la differenza
tra un dolore e un premio speciale
voi non vi spezzate mai
però siete sempre più chini
voi non vi fermate mai
però io mi fermo e non ho
che una rosa di sconfitte
da infilare nelle vostre fitte
d’un sottile sgualcito episodio
ho investito una vita nell’odio
mentre gli altri gridavano grazie
io dicevo mbeh
nella mia piccola e dolce assenza
ho trovato una fragile essenza
voi non vi ferite mai
però non avete che lame
voi non sverrete mai
però se svenite non so
consolare la mia distanza
dal patibolo di essere normale
negli umori più neri del cuore
ho cucito il mio dolce splendore
dove gli altri osavano troppo
io venivo colliso
nella mia piccola e dolce assenza
mi son dato alla mia differenza
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11. |
Serenata
02:08
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Amore mio dove sarai
a fianco del sole o a spasso col bene?
tesoro mio mi schiudo a fianco
di tutti i sogni che son gli stessi che hai tu
ferita mia scintilla che
riscateni il caos in fondo a me
la malattia mi stringe un pò
da quando ti, da quando ti ho rivisto
amore mio mi sposto piano
intorno ai miei passi che sembrano i tuoi
tesoro mio mi fa più male
di quando ti amavo veramente
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12. |
Via
02:51
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Volo via che fa male
solo un soffio può spezzare
il mio corpo che nel torto
si è curato ma ha sbagliato
esco da quello che sono
lungo tracce di un perdono
mi nascondo nel mio fondo
volo via pedinando
quello che mi sta salvando
ma le pene quelle sène
e recidive sono vive
non ci sono soluzioni
né torrenti di passioni
nel mio petto c’è il dispetto
a volte la pazienza
è una dissolvenza
volo via che fa male
ogni spina può bucare
la mia mente trasparente
nel cassetto del difetto
butto sangue sul passato
dal ginocchio vellutato
mi ribello ad ogni orpello
volo via pedinando
quello che sto dipanando
sto vedendo e risalendo
la mia noce fino a foce
non ci sono mai novelle
rompo il guscio della pelle
e nella scia volo via
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Trovarobato Bologna, Italy
Trovarobato è nata a Bologna, come marchio per gestire l’attività dei Mariposa.
Trovarobato ha
poi creato un catalogo di musiche ed esperienze musicali alle quali si è sentita affine e alle quali, in diversi frangenti, ha dato una casa e un pasto caldo.
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