Pacts with beasts è nata da una sensazione di tradimento nel riflettere sul mio aver dedicato così tanta della mia energia creativa (e vitale) da ventenne e giovane trentenne in una direzione molto capitalista. Da teenager ero in realtà un ragazzino, molto selvaggio, molto preso dalle droghe, vivendo per strada, ma ero anche molto preso dal punk e dall’hardcore di quegli anni, che erano gli stessi anni novanta in cui politiche anarchiche definivano la scena musicale in maniera autentica. Anche solo l’idea di una scena musicale era molto politicizzata. Benché io fossi spesso una persona terribile e mi sia eventualmente abbandonato alle mie dipendenze lasciando stare tutto il resto, ho vissuto in un’atmosfera dove l’idea di una vita ricca di principi era parte integrante del tessuto sociale. Per cui le bestie siamo io e i miei folli amici teenager ubriaconi e drogati, felici di vivere in uno strano limbo, relativamente lontani da qualsiasi scena o matrice che non fosse solo la mappa di Seattle (ma avrebbe potuto essere ovunque). Questa invisibilità, però, era il nostro potere. Voleva dire che potevamo fare ciò che volevamo fuori dal sistema. Voleva dire che eravamo liberi. Nell’economia artistica contemporanea si può sentire la presenza di una nuova valuta, basata sulla visibilità. Internet ci ha dato un concetto di celebrità immediata – dove veder arrivare feedback costante relativo ai nostri lavori ci dà un’illusione di successo. Nella realtà, finiamo per essere in feroce competizione con altri artisti, e le piattaforme d’informazione delle mega-aziende sono sempre le uniche a vincere. Sono loro a prendersi la loro parte del nostro lavoro, a darci l’illusione di un compenso per il tempo e le energie che abbiamo impegnato... e intanto ci alieniamo alla ricerca costante di queste illusioni e perdiamo il contatto con la nostra identità. Finendo da nessuna parte, perdendoci la nostra vita, che è proprio di fronte a noi.
Man mano che procedeva la vita di Akron/Family come band, cominciavo a realizzare che stava succedendo proprio questo, e ho cominciato a tirarmene fuori. Quando infine abbiamo finito di andare in tour, abbiamo deciso di aspettare di avere di nuovo qualcosa da dire prima di suonare ancora insieme. Io ero di nuovo invisibile. Poiché non ci era mai successo nei nostri 10-12 anni insieme, ho potuto sentire quell’impennata di legittimazione – di libertà. Ho potuto staccare la mia spina dalle circostanze cannibalistiche in cui lavoravo e cominciare a lavorare artisticamente secondo le mie proprie regole, per la prima volta in molti anni. È stato questo a portarmi in Italia. Il desiderio del REALE.
Patti Con Bestie
Stringo patti
con bestie
faccio pace
con
animali
e li vado a visitare
dove trovano riparo
parliamo tutta notte, sapendo
che non ricorderanno
chiedo loro come ci si sente
a essere
invisibili
loro si chiedono come
mi sento
a non essere libero
sempre cercando
guardando ovunque
solo per finire da nessuna parte in nessun
luogo
vedendo nulla, solo immaginando
che ci sia
qualcosa di più
dietro l’angolo
dall’altra parte
in fondo alla strada
vedendo nulla, solo immaginando
che ci sia
qualcosa di più
dietro l’angolo
dall’altra parte
in fondo
alla strada
e qui fuori
sulla strada
tutti i miei amici sono
cannibali
e li vado a visitare
dove trovano riparo
parliamo tutta notte, sapendo
che non ricorderanno
mi chiedono come ci si sente a essere
invisibili
mi chiedo
come si sentono
a non essere liberi
quand’ero più giovane
mi chiedevo
chi mi avrebbe trovato
e ora che sono più vecchio
e voglio
vagare
senza essere trovato da tutti
senza essere conosciuto da alcuno
sconosciuto a me stesso
essere da solo
di fronte o dietro
non fa differenza
quando cammino da solo.
lyrics
Pacts With Beasts
I make pacts
with beasts
I make peace
with
animals
and I visit them
where they take shelter
we talk all night, knowing
they won't remember
I ask them how it feels
to be
invisible
they wonder how
I feel not
being free
always looking
looking anywhere
only to wind up no where no
where at all
seeing nothing, just guessing
that there's
something more
around the corner
on the other side
just down the road
seeing nothing, just guessing
that there's
some thing more
around the corner
on the other side
just down
the road
and out here in
the street
all my friends are
cannibals
and I visit them
where they take shelter
and we talk all night, knowing
they won't remember
they ask me how it feels to be
invisible
I wonder
how they feel
not being free
when I was younger
I used to wonder
just who would find me
and now I'm older
and I want
to wander
unfound by everyone
unknown to anyone
unknown to me
to be alone
ahead or behind
it makes no difference
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